Si è inaugurata sabato 15 giugno, a Palazzo Reale di Milano, la mostra “Philippe Halsman. Lampo di genio”, dedicata a uno tra i più originali ritrattisti del Novecento.
Promossa dal Comune di Milano, la mostra è prodotta da Palazzo Reale, Civita Mostre e Musei e Contrasto con il sostegno di BNL BNP Paribas e Leica Camera Italia.
Nato a Riga in Lettonia nel 1906, Halsman comincia la sua carriera di fotografo a Parigi negli anni Trenta, lavorando per riviste come Vogue e Vu. Negli anni Quaranta, in piena guerra e grazie all’amicizia di Albert Einstein, riesce a ottenere un visto per gli Stati Uniti e, una volta sbarcato a New York, la sua fama di grande ritrattista si consolida: dalle collaborazioni con le grandi testate agli intensi ritratti per lo show business hollywoodiano, Halsman crea un genere e uno stile unico e rivoluzionario, arrivando a firmare 101 copertine di LIFE, più di qualunque altro fotografo.
Curata da Alessandra Mauro in collaborazione con l’Archivio Halsman di New York, la mostra presenta 100 immagini di vario formato provenienti dall’archivio, che ripercorrono l’intera carriera di Halsman.
Attraverso i suoi ritratti, foto dopo foto, i visitatori potranno ritrovare i personaggi più noti della cultura e dello spettacolo del Novecento, immortalati in ritratti straordinari per la loro forza e l’introspezione psicologica, capaci di catturare l’essenza di scienziati come Albert Einstein o il carisma di politici come John F. Kennedy. Tutti si sono prestati al “gioco” di Halsman, lasciandosi fotografare nel suo studio con luci, fondale e macchinari ingombranti.
Halsman inventa anche un metodo originale per divertire e sorprendere i suoi soggetti: li fa saltare di fronte all’obiettivo. Nasce così “jumpology”, un gioco con il quale è riuscito è riuscito a far saltare di fronte al suo obiettivo teste coronate, capi di Stato e divi dello schermo, da Marilyn Monroe ai Duchi di Windsor, inaugurando un modo tutto nuovo di fotografare e, soprattutto, di cogliere aspetti inediti della personalità attraverso le immagini.
Accompagna la mostra il catalogo edito da Contrasto.
Questa mostra è realizzata nel rispetto dei principi di sostenibilità con l’obiettivo di essere carbon neutral. Anche la realizzazione di una mostra d’arte genera emissioni di CO2. Per questo, i curatori e organizzatori della mostra di Philippe Halsman hanno deciso di non trascurare questo aspetto. Neutralia, il partner scelto per guidare le attività di misurazione e compensazione, applicherà metodi in linea con la normativa nazionale e internazionale e darà agli organizzatori sia strumenti corretti per misurare e poi compensare l’impatto dell’impronta di carbonio che sarà generata, sia i consigli per adottare metodologie virtuose per i prossimi allestimenti.
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