Josef Koudelka – Shooting Holy Land

Prague Photographer

Questo era il nomignolo con cui veniva chiamato un ignaro Josef Koudelka all’inizio della sua carriera, fotografo di Praga.
Durante la primavera di Praga del 1968 quando i soldati russi invasero la città cecoslovacca un giovane Koudelka consegnava i rullini che testimoniavano i fatti accaduti ad uno sconosciuto. Grazie a vari passamani questi rullini finiscono sulla scrivania di Elliot Erwitt, allora a capo della agenzia Magnum che ne cura gli sviluppi, le stampe e la pubblicazione sul The Sunday Times in maniera anonima, contrassegnate solo dalle iniziali P.P. (Prague Photographer) per timori di rappresaglie contro di lui e la famiglia. Nel 1971 entra a far parte della Magnum Photos ma, nomade del cuore continuò a vagare per l’Europa con la sua fotocamera e poco altro pubblicando due importanti volumi Gypsies (1975) e Exiles (1988).

Koudelka: Shooting Holy Land

Il film documentario del fotografo israeliano Gilad Baram, in uscita in questi mesi offre uno sguardo unico e intimo nel processo creativo del rinomato fotografo ceco. Cresciuto all’ombra della “Cortina di Ferro” Koudelka ha sempre desiderato scoprire “cosa ci fosse dall’altro lato”.
Dopo quarant’anni dalle immagini magiche dell’Invasione di Praga il fotografo Magnum arriva in Israele e in Palestina, scioccato si ferma di fronte al muro di nove metri costruito da Israele nella West Bank e decide di intraprende un lavoro di quattro anni che lo porterà ancora una volta a confrontarsi con la dura realtà del conflitto.

“Non ho mai fotografato un conflitto armato, perché nessuno mi ha sconvolto tanto quanto gli eventi nel mio paese, la Cecoslovacchia. Mi colpirono direttamente ed in quella situazione eccezionale ho sentito che dovevo uscire e fare il meglio di cui fossi capace”

Josef Koudelka

Gila Baram, l’assistente di Koudelka in quel periodo, lo segue nel suo viaggio nella Terra Santa e, una location dopo l’altra svela gradualmente il metodo di lavoro del fotografo, la percezione del mondo e delle persone che egli incontra.
Un dialogo affascinante emerge tra la cinematografia di Baram e la fotografia di Koudelka, le loro immagini di un paesaggio scolpito da muri di cemento e filo spinato rivelano l’assurdità tragica della guerra.

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Fotografie in bianco e nero di Josef Koudelka
Fotografie a colori di Gilad Baram
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Sfortunatamente non sono ancora previste delle proiezioni del film in Italia ma speriamo che l’amore che il fotografo ceco nutre verso il nostro paese lo porti anche nelle nostre sale così da poter scoprire e ammirare la bellezza di questo documentario, del Fotografo di Praga e delle sue fotografie.

 

INFORMATION
http://www.koudelka-film.com
https://www.facebook.com/koudelkafilm
http://giladbaram.net